Intelligenza artificiale e municipalità

La principale caratteristica dell'intelligenza artificiale generativa, quella che lavora sulla struttura del linguaggio e che ha catalizzato investimenti e attenzione su questa materia, è la sua capacità di agire come uno specchio nei confronti dei suoi utilizzatori.

A differenza di qualsiasi software, della matematica o di altre discipline scientifiche, l'IA non risiede all'interno di un dominio di verità: ogni risposta che offre è solo il risultato della probabilità con cui dispone le parole in sequenza, costruendo un significato per chi legge, ma non per "lei" che scrive.

Questo concetto è estremamente complesso da afferrare, non solo per chi non ha competenze tecniche, ma anche per chi lavora direttamente con questa tecnologia. Comprendere questo salto "quantico" è essenziale per intuire le sue potenzialità, i suoi rischi e le sue conseguenze nel medio-lungo termine.

Agendo da specchio, ovvero offrendo risposte e soluzioni strettamente correlate alla domanda o all'input ricevuto – chiamato "prompt" nei software di intelligenza artificiale – l'effetto che ne deriva appare quasi magico. Questo spinge gli utenti a utilizzarla sempre di più, generando l'illusione di padroneggiare una disciplina nuova e misteriosa.

Il tono, la qualità della scrittura, l'uso delle parole, la grammatica e i riferimenti dell'IA si adattano al livello culturale, sociale e territoriale dell'utente, creando l'impressione di trovarsi di fronte a un interlocutore perfetto, tanto dal punto di vista tecnico quanto da quello empatico.

Peggio ancora, l'assenza di barriere di ingresso – chiunque sa scrivere – e la qualità percepita delle risposte, prive di errori formali, fanno sentire chi la utilizza più preparato di quanto sia realmente. Questo fenomeno ricrea lo stesso effetto già visto con i social network, che hanno amplificato le convinzioni personali e favorito bias cognitivi, distaccandoci dalla realtà, dal buon senso e dalla condivisione.

Se i social media, soprattutto per le fasce più deboli e meno istruite, hanno generato un senso di frustrazione e impotenza mettendo gli utenti a confronto con l'intero mondo connesso, l'IA agisce in modo opposto: crea un'interazione intima e personale, in cui l'utente si confronta con se stesso e riceve informazioni filtrate su misura. Il risultato? Una crescente dipendenza da un simulatore di parole che rafforza le convinzioni individuali e, contemporaneamente, indebolisce la sensibilità nei confronti degli altri. Gli esseri umani, con i loro limiti, le loro lentezze e le loro imperfezioni, rischiano di apparire sempre meno utili rispetto all'oracolo digitale disponibile in qualsiasi momento.

Il ruolo dei Comuni nella rivoluzione dell'intelligenza artificiale

In questo scenario, in cui la tecnologia potrebbe accentuare l'isolamento sociale e aumentare le barriere tra persone fisicamente vicine ma sempre più distanti nei bisogni e nelle aspettative, il ruolo dei Comuni diventa cruciale.

Le amministrazioni locali hanno una responsabilità sociale e un'opportunità storica unica: sfruttare l'IA per migliorare i servizi pubblici e garantire che l'innovazione sia accessibile a tutta la comunità.

L'intelligenza artificiale è un potente abilitatore: può trasformare la parola in azione, semplificare la separazione tra forma e contenuto e democratizzare l'accesso all'informazione. Non è più necessario conoscere un linguaggio di programmazione per interrogare un database, basta sapere dove cercare e come utilizzare i dati disponibili. Non servono più lunghi studi o ricerche per apprendere l'utilizzo di uno strumento, né è necessario guardare video tutorial o leggere le opinioni degli esperti.

Il mondo che si apre davanti a noi grazie all'IA è un mondo di obiettivi, non più solo di processi. Le connessioni tra informazioni e conoscenze vengono generate nel modo più efficiente e nel minor tempo possibile dalle reti neurali che costituiscono l'intelligenza artificiale.

In questo nuovo contesto:

  • I cittadini senza alcuna competenza tecnologica possono rapidamente colmare il divario con chi invece ha studiato informatica.
  • Le aziende che non hanno avuto modo di investire in ricerca e sviluppo trovano finalmente un partner capace di ottimizzare i processi.
  • L'educazione e la cultura possono espandersi fino a raggiungere l'eccellenza in ogni settore del sapere.

Anche Internet sta vivendo una trasformazione profonda: da una struttura basata sui domini (come google.com), sta evolvendo in una rete basata sugli argomenti. I siti web non sono più strumenti di output, in cui leggere e imparare, ma stanno diventando strumenti di input, in cui gli utenti caricano i dati che l'IA interconnette e analizza secondo le proprie regole probabilistiche.

Utilizzo dell'Intelligenza Artificiale nei Comuni Italiani

L'intelligenza artificiale sta iniziando a trovare applicazione in diverse municipalità italiane, sebbene con ritmi e modalità variabili a seconda delle dimensioni e delle risorse disponibili. Alcuni degli utilizzi più diffusi includono:

1. Servizi digitali per i cittadini
  • Chatbot per fornire informazioni su documenti, scadenze e procedure amministrative.
  • Sistemi di assistenza vocale per migliorare l'accessibilità ai servizi pubblici.
2. Ottimizzazione della gestione comunale
  • Analisi predittiva per la manutenzione delle infrastrutture (strade, illuminazione, trasporti).
  • Automazione nella gestione dei dati anagrafici e dei tributi.
3. Sicurezza e monitoraggio urbano
  • Riconoscimento automatico delle targhe per la gestione del traffico e della mobilità.
  • Algoritmi di analisi per la videosorveglianza e il controllo del territorio.
4. Ambiente e sostenibilità
  • Sensori intelligenti per il monitoraggio della qualità dell'aria e dell'acqua.
  • Ottimizzazione della raccolta dei rifiuti grazie a sistemi predittivi basati su IA.
5. Partecipazione e inclusione
  • Strumenti di analisi per migliorare la pianificazione urbana sulla base dei bisogni reali dei cittadini.
  • Supporto all'alfabetizzazione digitale per le fasce di popolazione meno avvezze alla tecnologia.

Le sfide da affrontare

Nonostante i benefici, restano ancora molti ostacoli da superare:

  • Mancanza di competenze: la pubblica amministrazione non ha ancora una formazione adeguata per sfruttare appieno le potenzialità dell'IA.
  • Questione etica e privacy: l'utilizzo dell'intelligenza artificiale solleva dubbi sulla gestione dei dati personali e sulla trasparenza degli algoritmi.
  • Resistenza al cambiamento: molte amministrazioni sono ancora legate a processi burocratici tradizionali e mostrano scarsa propensione all'adozione di nuove tecnologie.

Digital Millers aiuta le municipalità a superare queste sfide, l'intelligenza artificiale potrà cosi diventare un alleato fondamentale per rendere i servizi pubblici più efficienti, accessibili e orientati alle esigenze reali dei cittadini.